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Ma te a casa leggi i papiri?

Scopro grazie a questo post Luisa Carrada su Il mestiere di Scrivere che il New York Times ha raccolto alcuni pareri autorevoli sul tema della lettura su schermo.

Il tema mi è caro perchè ritengo che sia uno dei campi in cui ancora c’è molta innovazione da vedere e che vada affrontato in fretta e di petto liberandoci da alcune vecchie ragnatele di pensiero che ci portiamo dietro.

Ho già affrontato un aspetto della questione nei post “una faccia della medaglia” e “l’altra faccia della medaglia” in cui introduco il tempo come variabile da tenere in considerazione per aiutare la lettura di una pagina.

Un altro parametro (di cui ho imparato solo recentemente il nome) è il mantenimento degli indici spaziali.
Uno dei problemi più importanti quando leggiamo su monitor è lo scroll.
Ogni volta che usiamo la rotella del mouse scorriamo la pagina di un numero arbitrario di righe (su windows e linux il default è 3, ma è impostabile, io uso 2) e questo ci costringe ogni volta a percorrere il testo per ritrovare il punto in cui rileggere.

Da qualche anno ormai cerco di costruire un sito che abbia esclusivamente uno scorrimento orizzontale.
Perchè?
Perchè io a casa non ho una collezione di papiri, ma di libri e i libri hanno uno sviluppo orizzontale piuttosto che verticale.
L’intuizione (non originale, tutte le metafore informatiche sono nate così) è stata di copiare l’analogico che abbiamo intorno.
Approfondendo l’intuizione per trasformarla in idea e poi in pratica i punti che ho reputato minimi ed indispensabili sono diventati questi:

  1. Mantenere le righe di testo ad una lunghezza accettabile (75 caratteri più o meno)
  2. Occupare tutto lo spazio verticale possibile
  3. Eliminare in ogni caso lo scroll verticale
  4. Fare in modo che lo scroll orizzontale non fosse fluido, ma a scatti, di blocco di testo in blocco di testo

Il punto forte è il n°4, infatti quello che ci consente una lettura più fluida non è la direzione di scorrimento, ma facilitare il lavoro dell’occhio, spostandoci di un blocco di testo l’occhio va automaticamente alla prima lettera della prima riga del nuovo blocco, nessuna confusione, nessun ritardo, vita più facile.

Altro punto fondamentale è il n°3, esistendo una molteplicità di device e risoluzioni non possiamo decidere arbitrariamente di limitare l’altezza di un blocco di testo a nostro piacimento, farlo provocherebbe frustrazione in chi ha un monitor più alto e costringerebbe i monitor minori (cellulari in primis) ad avere uno scroll in due direzioni, cosa che i nostri device di puntamento non ci consentono facilmente.

Un esempio di “orizzontalizzazione” dei contenuti è the horizontal way e come si può vedere nel tentativo di rispettare il punto n°2 rende fissa l’altezza (da bravo sito web rispetta una risoluzione minima di 1024×768) e non prende in cosiderazione il punto n°4 portando i difetti dello scroll verticale nel “mondo orizzontale”.
Sia chiaro che prendo “The Horizontal Way” come esempio in quanto uno dei siti che a suo tempo analizzai con più cura e non certo per criticare l’ottimo lavoro Marco Rosella.

Recentemente ho rivisto l’idea e ho scoperto che l’orizzontale non è necessario, il punto fondamentale è il n°4 e può essere usato in qualunque direzione, l’importante è spostarsi seguendo dei blocchi di testo, meglio se i blocchi hanno anche un significato semantico.

La mia idea risale ad ormai anni fa e periodicamente la riprendo in mano, nell’ultima (recente) rianalisi della questione ho eliminato dai requisiti il punto n°2, il monitor non è una pagina, abbiamo spazio in tutte le direzioni, usiamolo. ma questa è un’altra storia ed un altro post.

Posted in buone idee.


2 Responses

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  1. Claudio says

    Mea culpa: avevo perso questo post. Recupero con dell’entusiasmo: Yes man!!! É ciò che ci vuole! Tu fallo che poi andiamo a presentarlo in giro! (io mi occupo della strenua difesa scientifica della cosa!)
    Alcuni esempi orizzontali:
    http://www.cssleak.com/Category/Horizontal-Scrolling-Websites.html

  2. lghinelli says

    Agli ordini!
    l’ideale sarebbe partire da un requisito minimo di features che rendano il template strenuamente difendibile, credo che ti girerò una bozza.



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