Ci siamo evoluti, quando leggiamo sul grande web applichiamo due stili di lettura molto diversi.
Il primo è valutativo, una scorsa veloce per decidere se i contenuti meritano la seconda lettura più approfondita.
I SEM dicono che i grassetti devono aiutare a catturare l’utente e quindi devono formare un “sommario” del testo che fermi il lettore sulla pagina, la mia analogica professoressa di italiano, a suo tempo, mi diceva che il grassetto deve fornire un appiglio visivo a quelle parti del testo che sono anche semanticamente rilevanti.
Le due cose anche se si assomigliano non sono affatto equivalenti, chi scrive di mestiere distingue immediatamente un testo ottimizzato per “fermare” il lettore da uno scritto per la lettura approfondita, il lettore passivo invece probabilmente non riesce a razionalizzare la differenza, ma la sente come un retrogusto.
Al momento siamo costretti ad una scelta, un testo deve essere ottimizzato in un modo o nell’altro, abbiamo solo un tag <strong> e dobbiamo conviverci.
Siccome entrambi i tipi di lettura sono utili al nostro scopo di divulgazione/marketing dover scegliere quale adottare oltre ad essere insulso (perchè rinunciamo ad una cosa in cambio di un’altra di pari valore) ci porta anche ad effettuare una scelta “artigianale” di quale tipo di lettura sia la più adatta per il nostro testo.
Definisco questa scelta artigianale perchè si basa su variabili non conoscibili tramite strumenti tecnici, ma solo sulla percezione che supponiamo il lettore avrà del testo, ponendo quindi l’effettiva efficacia dell’articolo al di fuori del nostro controllo.
Le soluzioni sono due, continuare ad usare la sensibilità del nostro editor per decidere che stile usare oppure non accettare nessun compromesso e distinguere nettamente le due cose.
Un’aspetto per gli analogici grassetti del professore d’italiano ed un’altro per il digitalissimo sommario del SEM.
Il problema è che in questo modo molta parte del testo risulterà evidenziata, come può dirvi chiunque “tutto importante = niente importante” e questo non ci piace per niente.
Ci viene però in aiuto il fatto che i due tipi di lettura sono temporalmente non contemporanei, il grassetto SEM compie il grosso del suo scopo nei primi secondi, nel tempo di scorrere la pagina da cima a fondo per decidere se vale la pena leggere tutto, poi passa in secondo piano.
Questo ci suggerisce che il primo tipo di grassetto non è necessariamente permanente sul testo, ma che può scomparire dopo un tempo congruo alla valutazione del testo stesso.
Quindi con due intonacate di javascript e qualche pennellata di css potremmo ottenere un nuovo strumento che funzioni all’incirca così:
- evidenziazione di tutti i tag “SEM” della pagina
- calcolo della durata dell’evidenziazione (in sperimentazione 1 secondo per ogni tag)
- scomparsa dell’evidenziazione “SEM” dopo un periodo di inattività del mouse pari alla durata dell’evidenziazione
A riprova che il web non è più il “one man show” di qualche anno fa vi informo che anche questa semplice idea è estremamente interdisciplinare, infatti la mia idea iniziale non avrebbe raggiunto un livello soddisfacenze senza:
dplastino che mi ha spiegato tutto quello che dovevo sapere sul dove e come posizionare correttamente i grassetti per entrambi i tipi di lettura.
Claudio Vandi che ha rivisto l’intera idea in un’ottica di usabilità ed UX oltre ad aver fornito una tonnellata di altri spunti e nuove idee.
Diego (formaldeide) Ricci che per primo ha notato che per gli spider <span class=”qualcosa”> non ha lo stesso peso di <strong>
Se notate qualche “movimento” strano sulla pagina è perchè sto già sperimentando l’estensione cercando il giusto equilibrio tra i vari parametri da tenere in considerazione in vista della prima release.
E bravo Luke.. stai trovando la luce nel lato oscuro ….
stiamo cercando un grassettista professionista per MMD, so che sei disoccup… ehm freelance, così pensavo ti potesse interessare… beh mandaci il tuo cv, ti faremo sapere.
Sto cercando un posto da grassettatore analogico al momento.
Con una bic nera ripasso le parole interessanti, è quello che desiderate?